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Inizio così con questa scoperta solo in parte casuale, un lavoro paziente di setacciatura del terreno e di analisi stratigrafica coordinate da una èquipe dell'Is.I.P.U. dal geologo Aldo Segre e dalla paleontologa Eugenia Segre Naldini. La scoperta fu notificata alla competente Soprintendenza Archeologica del Lazio che autorizzerà in seguito ad effettuare scavi e ricerche in tutta l'area.Prima che il fossile umano potesse essere studiato in modo approfondito, è stato necessario ricostruirlo a partire dalla cinquantina di frammenti che erano stati pazientemente rinvenuti, un lavoro che a richiesto anni. Nonostante manchi della faccia (in particolare l'assenza dei denti rappresenta una lacuna ai fini dell'interpretazione dei reperti) "Argil", l'Uomo di Ceprano, parla da solo.
Ma perché e importante quel mezzo cranio fossile senza volto?Intanto perché se ne trovano pochi di reperti come "Argil", ma non solo per questo. La sua morfologia è sorprendente, mostrando caratteristiche mai viste tali da far pensare a una sorta di "anello mancante", tassello fondamentale alla radice della divergenza fra la linea evolutiva che nel corso dell'ultimo mezzo milione di anni condurrà, in Europa, all'affermazione dell'uomo di Neandertal e una seconda linea, più probabilmente africana, che ha portato alla comparsa e successiva diffusione della nostra specie.
L'Uomo di Ceprano, "Argil", è ancora più importante perché rappresenta, in qualche modo il "nonno" di tutti noi. Metaforicamente lo è di tutti gli europei, essendo il più antico rappresentante adulto e sufficientemente completo dei primi uomini che popolarono il nostro continente.In effetti, ancora non si sa quando (circa 2 milioni di anni fa) da un cespuglio di ominidi, ancora non propriamente umani, dall'Africa arrivarono in Europa, né è nota con precisione la traiettoria di questa diffusione verso occidente, verso nord.
E' assai probabile che venissero proprio dalla regione a sud del Caucaso, avendone percorso le pianure fluviali, costeggiato il Mar Nero e attraversato il Bosforo. Molti pensano che ciò possa essere accaduto parecchio prima di 1 milione di anni fa, ma al momento i fossili umani più antichi rinvenuti in Europa, rispettivamente in Spagna - Atapercua e in Italia - Ceprano non superano gli 800-900 mila anni dal presente.Lo studio e le analisi sul cranio di Ceprano sono tuttora in corso e iniziano a darci le prime risposte concrete sull'esatto significato da attribuire a questa straordinaria scoperta.